“Come un piccolo timone governa una grande nave, così la Lingua governa tutto il corpo”
(Sacra Bibbia, Lettera di San Giacomo)
Il meccanismo della deglutizione, che il neonato sperimenta e consolida soprattutto attraverso la suzione nei primi 6 mesi di vita, ha un ruolo fondamentale sull’equilibrio della muscolatura oro-facciale e sulla conformazione scheletrica del palato.
Spesso, a causa di uno scarso allattamento al seno, ad un uso prolungato di biberon e ciuccio o per problematiche osteopatiche generatesi alla nascita, la postura e la dinamica della lingua vengono alterate.
Anziché in alto, la lingua impara a restare bassa nell’arcata inferiore o a “mezz’aria” tra le arcate e a spingere in avanti contro gli incisivi invece che sul palato duro.
Questo genera uno schema motorio scorretto alla base della deglutizione atipica, che si manifesta generalmente con problematiche fonetiche, malocclusioni e/o recidive ortododontiche, respirazione orale con ipertrofia adenoidea e russamento, tensioni muscolari nell’area dell’articolazione della mandibola (ATM) e del tratto cervicale.
Essendo inoltre il primo insieme di muscoli della catena cinetica anteriore, la posizione a riposo della lingua e la sua dinamica influenzano anche la postura globale.


Questo genera uno schema motorio scorretto alla base della deglutizione atipica, che si manifesta generalmente con problematiche fonetiche, malocclusioni e/o recidive ortododontiche, respirazione orale con ipertrofia adenoidea e russamento, tensioni muscolari nell’area dell’articolazione della mandibola (ATM) e del tratto cervicale.
Essendo inoltre il primo insieme di muscoli della catena cinetica anteriore, la posizione a riposo della lingua e la sua dinamica influenzano anche la postura globale.
VALUTAZIONE E TRATTAMENTO CHINESIOLOGICO

La rieducazione o terapia miofunzionale è una forma di rieducazione chinesiologica, una ginnastica, che coinvolge la muscolatura intra ed extra orale (principalmente lingua, guance, labbra).
Il suo scopo principale è quello di reimpostare la postura della lingua a riposo e di fissare e rendere automatico un nuovo e corretto schema di deglutizione.
Questa necessità si presentò già agli inizi del XX secolo, quando per la prima volta si misero in correlazione le problematiche occlusali, respiratorie e i difetti di pronuncia con le anomalie della muscolatura oro-facciale.
Bisognerà arrivare agli anni Settanta e al lavoro del patologo del linguaggio, Daniel Garliner, per raggiungere il perfezionamento dei protocolli di esercizio che diedero il via alla rieducazione mio funzionale moderna.
Il percorso si compone di tre fasi, ognuna caratterizzata da esercizi specifici:
- rinforzare le diverse aree linguali,
- imparare a deglutire correttamente i cibi,
- automatizzare il nuovo engramma motorio.
Date le strette correlazioni tra funzione linguale, fonetica e occlusione, spesso la rieducazione miofunzionale si inserisce all’interno di un percorso più ampio che può coinvolgere anche la logopedia e l’ortodonzia, con lo scopo di intercettare un quadro disfunzionale e attuare un progetto condiviso che tenga conto dei tempi e delle modalità di intervento più opportune.
La valutazione miofunzionale si avvale di strumentazioni e tecniche che permettono di mettere in luce in maniera inequivocabile il movimento che la lingua compie durante la deglutizione, mettendo ad esempio in risalto la spinta contro i denti.
Inoltre, vengono effettuate misurazioni della forza di alcuni muscoli (lingua, labbra e masseteri), per avere un quadro della situazione muscolare e monitorare successivamente la normalizzazioni di eventuali squilibri del tono.
CORRELAZIONI CON L’OCCLUSIONE

Ogni giorno deglutiamo dalle 1600 alle 1800 volte. Se si considera che la lingua esercita una spinta media di 1 kg per cm2, se tale spinta viene esercitata contro i denti, può portare a problematiche occlusali e a recidive ortodontiche.
Inoltre, per sopperire all’inefficienza della lingua durante ladeglutizione, la muscolatura periorale diventa attiva, generando tensioni e squilibri che possono portare a disturbi temporo-mandibolari.
CORRELAZIONI CON LA LOGOPEDIA

Anomalie nel posizionamento della lingua possono avere come ripercussione anche la comparsa di difetti di pronuncia.
Una lingua abituata a restare bassa o che non ha sperimentato a pieno i fenomeni di lallazione per l’uso prolungato del ciuccio, risulterà ipotonica, con mancanza di propriocezione e coordinazione.
Per la produzione dei suoni si sistemerà quindi dove troverà più agio e dove farà meno fatica.
CORRELAZIONI CON L’OTORINOLARINGOIATRIA

Anche dal punto di vista dello sviluppo morfologico del palato, è importante che la lingua si posizioni alta e che, ad ogni deglutizione, eserciti una pressione su tutta la volta palatina, contribuendo così ad un’adeguata conformazione non solo del palato ma anche delle alte vie respiratorie.
Un palato stretto può accompagnarsi a deviazioni del setto nasale, promuovendo una respirazione orale con conseguente aumento della predisposizione alle infiammazioni adenoidee e tonsillari.
La corretta postura linguale garantisce inoltre la comparsa di una pressione negativa all’interno del cavo orale. Questa pressione negativa fa sì che durante la deglutizione venga drenato il muco dalle Trombe di Eustachio alla faringe.
Se ciò non avviene, il muco ristagna all’interno dei canali e questo può causare nel tempo otiti recidivanti e loro complicanze come la ipoacusia periferica, gli acufeni e le vertigini.