Il corpo e il movimento sono le dimensioni esperienziali alla base delle prime forme e funzioni della vita psichica di ogni bambino. Alla nascita il movimento diviene il vettore principale attraverso il quale il bambino esprime i suoi bisogni e attiva un linguaggio di natura non verbale grazie al quale si relaziona in modo sempre più efficace con il mondo che lo circonda.
A partire dai due anni il bambino, facendo tesoro delle innumerevoli esperienze fatte attraverso il corpo, il movimento e la capacità di sviluppare azioni che garantiscono la dinamica di causa ed effetto, abita uno spazio sempre più ampio, usa una quantità di oggetti sempre maggiore per un tempo sempre più lungo e passa la maggior parte del suo tempo giocando.
Il gioco diviene la vita stessa del bambino, un’attività serissima in cui esprime più facilmente tutti i suoi stati d’animo del momento o che sta covando da tempo.

LA NEURO-PSICOMOTRICITÀ
La neuro-psicomotricità è una branca della medicina che mira a riorganizzare il giusto equilibrio tra le funzioni neuro motorie, affettive, relazionali, cognitive e neuropsicologiche, tramite l’utilizzo dell’attività motoria.
Con attività motoria non si intende solo “movimento”, ma anche “azione”: l’”agire” è il modo del bambino di sperimentare, di conoscere, di comunicare, di relazionarsi con l’ambiente che lo circonda.
Lo strumento più importante dell’attività psicomotoria è il GIOCO: giocare è l’attività privilegiata del bambino, la condizione in cui cerca e scopre nuove emozioni, realizza nuove esperienze. Il gioco è un potente strumento a sostegno della sua crescita.
La psicomotricità è rivolta non solo a bambini con diverse tipologie di deficit, ma può essere un’esperienza educativa dove tutti i bambini possono vivere la dimensione ludica, potenziando le proprie abilità motorie, sociali e comunicative.
IL TERAPISTA
Il terapista della neuro e psicomotricità è una figura professionale che svolge interventi di prevenzione, valutazione clinica, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, nella neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo, utilizzando tecniche specifiche per fascia d’età e diagnosi.
(D.M. Del Ministero della sanità 17 gennaio 1997, n°56).
AREE DI INTERVENTO
Le aree di intervento sono rappresentate dalle disabilità dello sviluppo, dove il soggetto presenta difficoltà nell’attuazione delle abilità necessarie alla realizzazione del processo di crescita.
Tra tali disturbi troviamo:
- Disturbi minori del movimento (disprassia, goffaggine, maldestrezza, ecc.);
- Disturbi Specifici dell’Apprendimento (disgrafia);
- Difficoltà nell’area della comunicazione, interazione e comportamento (disturbi dell’attenzione, ADHD);
- Ritardi psicomotori e cognitivi;
- Esiti da sofferenza prima, dopo e durante il parto;
- Disordini neuro motori (Paralisi Cerebrali Infantili, malattie Neuromuscolari, ecc.);
- Sindromi genetiche
PREVENZIONE
Si pone come obiettivo l’attivazione e il mantenimento della salute per ridurre, controllare o eliminare le cause di insorgenza delle patologie attraverso interventi individuali o collettivi, intendendo per salute una condizione di armonico equilibrio fisico e psichico dell’individuo, dinamicamente integrato nel suo ambiente sociale e naturale.
VALUTAZIONE CLINICA
Per prima cosa è importante raccogliere informazioni sia sul bambino, in relazione alle tappe precedenti del processo maturativo, quindi alla gravidanza/nascita, sia sulla famiglia per conoscere la storia e soprattutto per avere un quadro preciso di quali siano le dinamiche comunicative e relazionali interne ad essa.
Successivamente possiamo distinguere tra una valutazione che comprende l’insieme delle indagini mediche e psicologiche che concorrono a formulare la diagnosi, da una valutazione specifica psicomotoria che deve essere funzionale all’intervento stesso. Mentre la prima dà l’indicazione alla terapia psicomotoria, la seconda fornisce gli elementi necessari a programmarne i suoi contenuti e le sue modalità di conduzione in base alle caratteristiche individuali di ogni soggetto.
TERAPIA E RIABILITAZIONE
Si occupa del recupero funzionale e/o del potenziamento motorio, cognitivo e comunicativo-relazionale dei bambini.
Attraverso specifiche metodiche incentrate su gioco e interazione il trattamento mira a sviluppare le potenzialità del bambino al massimo delle sue reali possibilità, favorendo uno sviluppo armonico e adeguato all’età (nei limiti determinati dalla patologia).
L’approccio riabilitativo può prevedere l’utilizzo di diverse tecniche, ma in tutti i casi è importante che l’intervento riabilitativo sia di tipo globale e che si tenga conto del fatto che il bambino è un individuo in crescita nel quale mancano delle acquisizioni: diventa per cui un elemento fondamentale la precocità dell’intervento in quanto nello sviluppo del bambino ogni fase di crescita è propedeutica per quella successiva.
Il programma terapeutico/riabilitativo ha la peculiarità di essere studiato e organizzato in maniera specifica e unica per ogni bambino, individuando gli obiettivi di intervento in accordo e collaborazione con famiglia e insegnanti.