I bambini che presentano il Disturbo della Condotta esibiscono una forte aggressività, manifestano comportamenti antisociali e una persistente violazione dei diritti fondamentali degli altri o delle regole sociali condivise dalla comunità in cui vivono. A differenza dei ragazzini che presentano Disturbo oppositivo, essi non si limitano alle provocazioni, alle prepotenze, al rifiuto dell’autorità, ma manifestano comportamenti che sconfinano nella violenza e nella crudeltà. Possono provocare danni fisici a persone e animali, rivolgere la propria distruttività verso gli oggetti o le proprietà altrui, incendiandole, danneggiandole con il preciso intento di causarne una grave compromissione, o solo per la voglia di divertirsi. Hanno scarsa empatia e scarsa attenzione per i sentimenti, il benessere e i desideri degli altri, si mostrano pronti a manipolare chi gli sta vicino, al fine di ottenerne dei vantaggi, e raramente mostrano sensi di colpa o rimorsi per i loro comportamenti. Per porre diagnosi di disturbo della condotta il bambino o l’adolescente devono esibire tali comportamenti per almeno 6 mesi ciò deve causare un impoverimento del loro funzionamento sociale e lavorativo/scolastico.